STORIE DI MEMORIE E PERSISTENZE
a cura di Serena Filippini e Matteo Galbiati
con il patrocinio del Comune di Vermiglio e Hdemia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
Atto III – MASSIMILIANO GATTI
22 giugno – 15 settembre 2019
Inaugurazione sabato 22 giugno ore 17.30
Forte Strino | SS42, 74, Vermiglio (TN)
Orari: tu i giorni no al 28 giugno 14.00-18.00;
dal 29 giugno all’8 se embre 10.00-12.30 e 14.00-18.30;
dal 17 luglio al 28 agosto tu i mercoledì sera 21.00-22.30;
dal 9 al 15 se embre 14.00-18.00
Sottopelle. Storie di memorie e persistenze a cura di Serena Filippini e Matteo Galbiati è un progetto espositivo che, suddiviso in tre atti, ciascuno con una mostra d’arte contemporanea, riflette sul tema della memoria. Il concetto di memoria viene analizzato e sviscerato nelle sue diverse accezioni e sfaccettature, privilegiando principalmente la sua componente sociologica e il suo essere elemento imprescindibile dell’umana esperienza. Memoria intesa come memoria storica, legata, quindi, al passato e allo stratificarsi del tempo; memoria come vissuto, recipiente di esperienze intrinseche più o meno consce che emergono nel tempo e che sono racchiuse in quella che il filosofo e sociologo francese Maurice Halbwachs definisce memoria collettiva.
L’obiettivo è consentire un vero e proprio grande flusso di memorie, nelle loro diverse attitudini, intendimenti e concezioni – condivise o meno – con una riflessione che, agevolata dall’allestimento delle tre mostre in tre specifiche location situate in Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, passa di sito in sito adattando opere, artistiche e poetiche al contenitore che le ospita rinnovando la partecipazione di differente del pubblico. Come succede alle persone con i loro ricordi: l’anima del progetto si sposta, cambia, si trasforma, i suoi ricordi e le sue suggestioni, entra a far parte della nostra memoria personale, rimarranno indelebilmente e gelosamente custodite nelle nostre anime.
La scelta dei luoghi è stata indirizzata su tre siti storici fortemente caratterizzati , luoghi vissuti e ricchi di memorie, come castelli, ville e fortezze, testimoni essi stessi del passaggio e dello scambio di tempo, delle sue tracce e delle sue persistenze.
L’ultimo atto di Sottopelle. Storie di memorie e persistenze viene messo in scena in Trentino-Alto Adige, presso il Forte Strino, a Vermiglio (TN), fortezza austro-ungarica costruita nel 1860 come baluardo difensivo in una zona adiacente all’allora confine tra Italia e Impero Austro-Ungarico, il Passo del Tonale, divisione oggi tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.
All’interno di una fortezza utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale, viene o erta un’ulteriore chiave di lettura, riflettendo su quel che resta della memoria prima che essa venga definitivamente negata dall’oblio della consunzione: grazie alle fotografie di Massimiliano Gatti (1981) che focalizzano l’attenzione su alcuni simboli culturali depositari di storie e di memorie che nel tempo hanno acquisito lo straordinario potere di formare l’identità della società e che proprio per questa ragione sono sta sottoposte alla loro totale eliminazione.
Il percorso dunque è ciclico e cronologico: dall’origine della memoria, passando poi attraverso l’elemento tempo, per finire con la lenta negazione della memoria stessa, la mostra apre nuovi orizzonti di senso, capaci di stimolare individuali le letture nei visitatori che, in modo empatico, possono oltrepassare limiti e convinzioni suggerite e accennate dagli artisti stessi, aprendo le opere ad una rinnovata visionarietà capace di stupire e suggestionare nel profondo.
Sottopelle. Storie di memorie e persistenze costituisce il progetto di tesi di laurea specialistica di Serena Filippini nel corso di Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, che ha come relatore il prof. Matteo Galbiati.