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![]() La materia è un elemento ancestrale, preesiste all'uomo, lo circonda. Dalla materia l'uomo è attratto, affascinato, spesso condizionato, a volte sopraffatto. Con la materia l'uomo instaura una relazione intensa, coinvolgente, tenta di domarla, trasformandola, manipolandola. Che la materia diventi opera d'arte o semplice manufatto, l'intimo desiderio dell'uomo è di possederla, nel senso di farla propria, "umanizzarla", plasmandola. Ma sovente non resta che osservarla, rispettarla o addirittura subirla. La materia contiene in sé anche una forte valenza evocativa, richiama il legame con la natura, con la terra, nel senso di suolo, ma anche di mondo e dunque di origine, di provenienza, di appartenenza e persino di tradizione. E così la materia è anche madre, perché indica una genitura. Questa mostra, ideata e a cura di Christian Marinotti, espone un'ampia declinazione di modalità in cui la materia si manifesta e attraverso le quali noi la percepiamo: dalla materia bruta della natura più selvaggia al rudimentale prodotto della tradizione artigianale, all'opera d'arte o all'architettura sino alla materia derelitta di un manufatto scartato o rovinato o persino distrutto, che pare riacquisire il suo stato puramente materico rispetto ad una forma ormai ammalorata, abbandonata, perduta. Fabio Barile (courtesy Matèria, Roma), Gabriele Basilico, Silvia Bigi, Andrea Botto, Silvia Camporesi, Florence Di Benedetto, Massimiliano Gatti, Thomas Jorion e Gaia Renis sono gli artisti che mostrano il loro sguardo su un tema tanto suggestivo quanto poco esplorato: Madre Materia. In mostra uno degli scatti della celebre serie di Beirut di Gabriele Basilico degli anni '90, dove rimane solo la memoria di quello che fu delle attività vitali della città. Andrea Botto, con la sua imagine del ponte di Calatrava di Reggio Emilia, offre un modello sublime di architettura finemente disegnata, di materia generata dall'umano ingegno in evidente contrasto con i detriti. Sempre Botto, nella fotografia dei frammenti di carte colorate che galleggiano nell'aria, immortala quelle che potrebbero essere candide e soffici nuvole: ciò che fluttua in quel cielo degno di Tiepolo è invece l'ultimo avanzo dell'esplosione di un fuoco d’artificio. Nelle immagini di Gaia Renis la materia è invece inalterata, del tutto selvaggia, persino scabra, se non minacciosa: una concrezione rocciosa, frutto di una colata lavica, natura che costruisce nuova materia. Materia costruita e poi abbandonata sono i mappamondi di Silvia Camporesi: manufatti che hanno perduto la loro funzione e con essa il loro status, non esposti e in bella vista ma accatastati alla rinfusa in un armadio, mezzi rotti e dimentichi persino della geografia. Diversamente, quasi uno scherzo del creato pare la "fontana ardente" fotografata da Silvia Camporesi sul Monte Busca. Tramandata dalla leggenda come uno sfiato vulcanico, si tratta in realtà di una sorta di geyser di gas cui la natura ha dato fuoco anticipando l'uomo con le sue ciminiere degli impianti petrolchimici. Altrettanto incontaminata è la materia indagata da Silvia Bigi, pura e umana insieme, materia che diventa emblema dell'esistenza, estratto di vita: latte e sangue, linfa dell'essere vivente, quintessenza della corporalità della donna che genera e alleva. Anche la materia rappresentata da Florence Di Benedetto è intima, anche se non corporale. Con ingrandimenti smisurati vengono mostrate le tracce lasciate dalla stecca o direttamente dal polpastrello di Medardo Rosso, immenso innovatore e precursore della scultura moderna, tracce che si fanno testimonianza dell'atto creativo, del gesto manipolatorio di Medardo che penetrala materia e le dà vita. L'astrazione la ritroviamo - seppur declinata su un registro più concettuale e meno legato all'immagine - anche nelle messe in scena di Fabio Barile. Qui, con tono oscillante tra il ludico e il metafisico, vengono fotografati allestimenti ironici ed enigmatici insieme. Totalmente senza ordine e regole è invece la realtà colta dallo sguardo di Thomas Jorion. Uno scatto che rappresenta un inno all'illogico, al casuale, dove una grossa pietra grezza è appesa ad un rubinetto montato sopra una tappezzeria rococò. Uno scherzo forse, un mistero sicuramente, ma non un'invenzione, tutto vero, eppure il trionfo dell'irrazionale, dell'ironia, del caso in perfetto stile Dada. Spogliati della loro funzione e immortalati nudi e crudi come in foto segnaletiche, sono anche i "pal ad castegn" di Massimiliano Gatti. Picchetti di legno che la tradizione contadina utilizza, piantati a terra, come rinforzi per sostenere le viti nella loro crescita, sono esempi di materia antica che ci raccontano del rapporto autentico tra uomo e natura. Invece, il sapone di Aleppo - sempre di Gatti - è materia semplice, essenza di olio e alloro; materia effimera, che da solida pian piano si scioglie, si consuma, sparisce: quasi la metafora della nostra vita sulla terra. ![]() Fondazione Fabbri annuncia i finalisti della dodicesima edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee, iniziativa curata da Carlo Sala, giunta alla sua dodicesima edizione, nella splendida cornice di Villa Brandolini a Pieve di Soligo. L’esposizione coinvolge 50 finalisti, divisi tra le due sezioni di Arte Emergente e Fotografia Contemporanea, selezionati da una giuria di prestigio, che ha esaminato numerose candidature. Contestualmente al vernissage della mostra, che inaugurerà il prossimo 25 novembre, avverrà la premiazione in cui saranno proclamati i vincitori assoluti delle due sezioni che riceveranno un premio acquisto di 5.000 euro l’uno e vedranno le loro opere entrare nella collezione della Fondazione Fabbri; saranno annunciate inoltre le menzioni speciali che le giurie hanno voluto attribuire ad alcuni lavori particolarmente significativi. La Fondazione Fabbri continua così il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi del contemporaneo creando una mappatura degli autori che si distinguono per una ricerca attinente alle istanze del presente; Premio Francesco Fabbri vuole compiere un'opera di scouting delle varie tendenze che compongono il mosaico dell’arte visiva attuale evidenziandone i caratteri maggiormente innovativi. La giuria è composta da Daniele De Luigi, Rossella Farinotti, Antonio Grulli, Elisa Medde, Angel Moya Garcia, Giangavino Pazzola, Stefano Raimondi e Mauro Zanchi, con la partecipazione ad entrambe di Carlo Sala, curatore del Premio. Di seguito i finalisti della sezione “Arte emergente” dedicata agli under 35: Andrea Barzaghi, Riccardo Bellelli, Martina Biolo, Anouk Chambaz, Nataliya Chernakova, Boris Contarin, Lucrezia Costa, Alessandro Luigi Costanzo, Marco Curiale, Daniela D’Amore, Noemi Durighello, Enzo e Barbara (Riccardo Lodi e Greta Fabrizio), Silvia Giordani, Sara Grandi, Andrea Luzi, Andrea Mauti, Giulio Malinverni, Ottavia Piazza, Gianluca Ragni, Camilla Riscassi, Alan Silvestri, Elena Tortia, Cosimo Vella, Chiara Ventura e Lorenzo Zerbini. I finalisti della sezione “Fotografia contemporanea” invece sono: Alessandra Baldoni, Fabio Barile, Elia Brignoli, Mattia Ciafardo, Noemi Comi, Stefano Conti, Alessandro Di Massimo, Federica Falcone, Massimiliano Gatti, Alessandra Gatto, IOCOSE, Rosa Lacavalla, Francesca Loprieno, Francesca Macis, Leonardo Magrelli, Sebastiano Maielli, Lisa Mignemi, Tommaso Mola Meregalli, Flavio Moriniello, Marco Strappato, Marco Toffanello, Yojiro Imasaka, Elena Zanfanti, Marco Maria Zanin e Martina Zanin. Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee a cura di Carlo Sala Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7 Inaugurazione e premiazione: sabato 25 novembre, ore 17.30. 26 novembre – 17 dicembre 2023. Il Premio è promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con il Comune di Pieve di Soligo e il patrocinio della Regione Veneto. È inserito nel palinsesto regionale RetEventi Cultura Veneto 2023 per la Provincia di Treviso. Orari di apertura: da venerdì a domenica 16.00-19.00. Ingresso libero. Per Info: fondazionefrancescofabbri.it; [email protected] ![]() Firaq… nostalgia con testi in mostra di Cesare Pomarici 23 settembre – 28 ottobre 2023 Opening: sabato 23 settembre 2023, ore 11 Sabato 23 settembre alle ore 11 Studio la Città presenterà, nella Project Room, la mostra personale di Massimiliano Gatti con testi in mostra di Cesare Pomarici intitolata Firaq…nostalgia. Il titolo suggestivo racchiude il significato di una serie di fotografie inedite, Firaq, di un video omonimo diretto da Massimo Leonardi, di un secondo ciclo di opere Anche tu sei collina, e di tre nuove opere al neon Tracce di viaggio.. La parola araba ‘Firaq’: indica una separazione e allo stesso tempo rimanda ad una sorta di nostalgia nata dalla stessa separazione. “Le immagini mostrano delle piante che – come gli esseri umani a cui danno metaforicamente forma visiva – hanno delle radici sradicate dalla loro terra”. Il progetto artistico nasce dallo sguardo contemporaneo di Gatti dedicato tema della migrazione ed è stato realizzato nel corso di una residenza d’artista a Itaca nel 2022. Il difficile viaggio dei migranti viene messo in relazione da Massimiliano Gatti, al viaggio di Ulisse, che incarna non solo il viaggio periglioso, ma anche il nostos, il desiderio di ritorno a casa: una necessità di separazione e un desiderio di ritorno. L’artista dà forma a questa doppia via fotografando alcune piante citate nell’Odissea che sono, allo stesso tempo, metafora delle persone costrette a fuggire dai paesi di origine affrontando viaggi lunghi e spesso drammatici. I testi di Cesare Pomarici accompagnano il lavoro di Massimiliano Gatti nella lettura della mostra. Il secondo ciclo di opere Anche tu sei collina - dalla poesia di Cesare Pavese – ritrae il frammento di pal ad castegn che nel dialetto contadino pavese indica il palo che sorregge le viti, instancabilmente immerso nella terra, arsa d'estate e fradicia d'inverno. Anche questa serie è legata al tema del ‘radicamento’ che l’artista definisce “solido e sostegno stabile per le viti che crescono e ogni anno germogliano”. "Sei la vigna" dice Pavese nella sua poesia,” anch'io sono vigna – afferma Gatti -, anch'io ho queste radici che affondano nelle colline come i cunei dei pali, metafora di questo legame stretto con la mia terra e le mie generazioni precedenti. Questo cuneo è dentro me e mi riporta sempre al mio luogo d'origine. È eredità di cultura di famiglia, di ricordi, di una terra che mi ha fatto crescere come un "caloss", un germoglio, che diventa pianta di vite. È attaccamento alla terra, inconscio e atavico, il punto di origine della crescita.” Gatti ha realizzato le stampe di questo secondo ciclo, con tecnica analogica ai sali d'argento, poi le ha sotterrate, perché fossero intrise come radici e sentissero l'influsso della terra come lo sentiva l’artista: “ogni stampa è stata sotterrata in un momento distinto, le diverse condizioni di temperatura ed umidità della terra determinano un'azione unica sulle singole stampe. Ne risulta un processo simbolico, in cui l'opera porta memoria della terra, come i pal ad castegn e come me”. Anche tu sei collina nasce dall’incontro e dalle tante riflessioni con i ragazzi della Soaza: un laboratorio artigianale di intaglio ed ebanisteria nelle colline dalla Valtidone che hanno curato il lavoro delle cornici in legno di noce dell'Appennino. Tracce di viaggio è un terzo progetto realizzato da Massimiliano Gatti con alcuni giovani migranti che hanno disegnato, con il solo aiuto della memoria e della loro percezione, il tragitto dal Paese di origine alla destinazione europea. Molti avevano per lo più scarsa cognizione geografica e dunque i loro disegni sono proprio solo tracce di viaggio. L’artista ha poi tradotto queste tracce in neon dello stesso colore rosso utilizzato dai ragazzi e Paola D’Alessandro ha disegnato la reale mappa geografica collocandola a fianco di ogni opera. Firaq… nostalgia Massimiliano Gatti e testi in mostra di Cesare Pomarici Opening: sabato 23 settembre 2023, ore 11 Periodo espositivo 24 settembre – 28 ottobre 2023 Sede Studio la Città, Lungadige Galtarossa 21, 37133 Verona Orari lunedì 14 - 18 da martedì a venerdì 9 - 13 e 14 – 18 sabato 9 - 13 (su prenotazione entro il giovedì della stessa settimana) Le immagini ad uso stampa sono scaricabili al link: Ufficio Stampa, Studio la Città | +39 045597549 | [email protected] | www.studiolacitta.it ![]() Lunedì 5 dicembre, Podbielski Contemporary è lieta di inaugurare EXILIUM, un dialogo espositivo tra le fotografie di Massimiliano Gatti e di Jacopo Valentini, introdotto da un testo a cura di Carlo Sala. Opening | lunedì 5 dicembre h 15.30 - 20.30 Il nucleo della mostra ruota attorno a due personalità uniche nel panorama della letteratura: Dante e Ulisse, che intersecano i loro percorsi creando un eco di rimandi fittizi e autobiografici, rivisitati secondo la personale visione dei due artisti. Firaq, che proviene da una parola araba e significa separazione, è un progetto di Massimiliano Gatti realizzato per Return2Ithaca, residenza artistica alla quale ha partecipato e durante la quale si concentra sul racconto della condizione di chi abbandona tutto per cercare una vita migliore. Lo sradicamento di una persona dalla propria terra viene rappresentato metaforicamente dalla pianta e dalle sue radici. Il viaggio del migrante è accostato al viaggio di Ulisse, le piante sono state scelte da persone che sono scappate forzatamente dalle regioni mediorientali, ma allo stesso tempo sono citate da Omero nell’Odissea. Questo parallelismo tra il viaggio di Ulisse e del migrante è il nodo focale del progetto artistico che nel video, con regia di Massimo Leonardi, trova la sua conclusione, con il “nostos”, il ritorno a Itaca delle piante e l’uso della simbologia omerica per ribadire il ritorno a casa e la fine del viaggio. Le stampe, realizzate da Ester Negruzzi, sono state rotte e ricucite, per evidenziare la ferita e la cicatrice di un viaggio lungo e pericoloso che si delinea sulla pelle di Ulisse e del migrante ed è illuminata dall’oro all'interno della cornice, perché come cantava Leonard Cohen “C'è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce”. Il progetto è accompagnato da un testo di Cesare Pomarici. Concerning Dante - Autonomous Cell, di Jacopo Valentini, vincitore di "Cantica21. Arte contemporanea italiana ovunque", è progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l'Italia i viaggi reali del poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Valentini ruota attorno a tre luoghi simbolici, interpretati come le porte che conducono rispettivamente all'Inferno, al Purgatorio e al Paradiso, veri e propri punti di contatto tra la narrazione della Commedia e la realtà del territorio italiano. La prima, le bocche vulcaniche dei Campi Flegrei, per gli antichi romani rappresentavano l'antro di Caronte, il traghettatore delle anime dei morti oltre il fiume dell'Ade, e Virgilio nell'Eneide vi colloca la discesa agli inferi. La Pietra di Bismantova viene raffigurata dall'artista a simboleggiare il Purgatorio, in seguito a un esplicito riferimento al testo del IV Canto. Il delta del Po è invece la figurazione del Paradiso: un luogo che non ha un legame filologico con il libro, ma è stato adottato come pretesto visivo in grado di evocare le suggestioni del poema attraverso il suo caratteristico paesaggio sospeso e senza tempo. Uno degli aspetti preminenti che la ricerca di Valentini si propone di svelare è il rapporto tra testo letterario e paesaggio e come l'influenza del primo sul secondo sia stata tale da condizionare la percezione dei luoghi. A contribuire a questo processo è stato il gran numero di figurazioni del testo che si sono susseguite nel corso dei secoli, che il fotografo ha affrontato ritraendo alcune opere di Federico Zuccari, Alberto Martini e Robert Rauschenberg con la tecnica della natura morta. Concerning Dante - Autonomous Cell è il vincitore di "Cantica21. Arte contemporanea italiana ovunque" - Sezione Under 35 promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il progetto è stato esposto presso il Museo Civico Medievale di Bologna, ed è accompagnato da un'iniziativa editoriale di Humboldt Books. PODBIELSKI CONTEMPORARY Via Vincenzo Monti 12 | 20123 Milano Opening Hours: Tues–Fri, 2.30–7 pm Saturday by appointment only Tel: +39 338 238 1720 [email protected] www.podbielskicontemporary.com III Edizione del Premio New Post Photography ![]() La Giuria composta da Gigliola Foschi (curatrice del Premio e Advisor di MIA fair), Sara Benaglia e Mauro Zanchi (docenti, curatori di BACO – Base Arte Contemporanea Odierna di Bergamo), Matteo Bergamini (direttore responsabile di Exibart, membro del team curatoriale della biennale d’arte contemporanea milanese “BienNoLo”), Steve Bisson(direttore artistico Ragusa Foto Festival, docente al Paris College of Art), Franco Carlisi(direttore delle rivista “Gente di Fotografia”) e Claudio Composti (curatore e direttore artistico di mc2 gallery), sulla base del concept del Premio, proteso ad evidenziare le nuove tendenze della fotografia contemporanea, ha selezionato i seguenti artisti qui indicati in ordine alfabetico:
Inoltre, per i Premi partner di New Post Photography sono stati selezionati i seguenti artisti:
![]() EYES ON TOMORROW Giovane Fotografia Italiana nel Mondo Inaugurazione | Inauguración 9/12/2021 h. 19 9 DICEMBRE 2021 31 GENNAIO 2022 9 DE DICIEMBRE 2021 3I DE ENERO 2022 Mostra a cura di / Curaduría de Ilaria Campioli, Daniele De Luigi Progetto originale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese e del Comune di Reggio Emilia; con il contributo e l’organizzazione degli Istituti Italiani di Cultura di Addis Abeba, Algeri, Barcellona, Città del Messico, Dublino, La Valletta, Melbourne, Monaco di Baviera, Montevideo, Mosca, Nuova Delhi. Proyecto original del Ministerio de Asuntos Exteriores y de la Cooperación Internacional – Dirección General para la promoción del Sistema País y del Municipio de Reggio Emilia; con la contribución y la organización de los Institutos Italianos de Cultura de Addis Abeba, Argel, Barcelona, Ciudad de México, Dublín, La Valletta, Melbourne, Múnich, Montevideo, Moscú y Nueva Delhi. IT: Eyes on Tomorrow. Giovane Fotografi a Italiana nel Mondo è un progetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Comune di Reggio Emilia. Si tratta di una grande mostra diffusa, nata per valorizzare fuori dai confi ni nazionali opere fotografi che di giovani artiste e artisti, collegando idealmente i cinque continenti sotto il cappello delle più recenti espressioni della fotografi a del nostro paese. Le prime tappe sono inaugurate in occasione della Giornata del Contemporaneo 2021, la manifestazione promossa da AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, che da diciassette anni coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista, e che anche quest’anno si avvale della collaborazione della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. Eyes on Tomorrow, che coinvolge 39 giovani artisti cui è af dato il compito di rappresentare l’Italia nel mondo, valorizza e amplifi ca sulla scena internazionale l’esperienza di Giovane Fotografi a Italiana, un’open call gratuita promossa dal Comune di Reggio Emilia. Giunta quest’anno alla 9a edizione, Giovane Fotografi a Italiana costituisce ormai un punto di riferimento nella scena artistica nazionale per la scoperta e la valorizzazione dei talenti emergenti della fotografi a del nostro paese, ponendo particolare attenzione a ricerche caratterizzate da un approccio sperimentale. La selezione degli artisti che partecipano a Eyes on Tomorrow proviene dal bacino delle passate edizioni di Giovane Fotografi a Italiana e coniuga l’alta qualità artistica con la varietà delle ricerche in atto nella fotografi a italiana. La proposta curatoriale è articolata in quattordici mostre, ciascuna delle quali ruota attorno a un tema e raggruppa i lavori di tre artisti: Eredità, Identità, Potere, Radici, Storie, Nomadismo, Segreti, Giovinezza, Sogni, Illuminazioni, Orizzonti, Quotidianità, Corrispondenze, Prospettive. Grazie al contributo e al supporto degli Istituti Italiani di Cultura, le mostre sono dislocate in undici città: Addis Abeba, Algeri, Barcellona, Città del Messico, Dublino, La Valletta, Melbourne, Monaco di Baviera, Montevideo, Mosca e Nuova Delhi. Il progetto si caratterizza infi ne per un innovativo display espositivo, basato sull’impiego di strutture modulari in legno che ogni artista ha potuto personalizzare, dando via a un’installazione fotografi ca originale. ES: Eyes on Tomorrow. Giovane Fotografi a Italiana nel Mondo es un proyecto del Ministerio de Asuntos Exteriores y Cooperación Internacional y del Ayuntamiento de Reggio Emilia. Se trata de una exposición a gran escala, creada para promover las obras fotográfi cas de jóvenes artistas fuera de Italia, uniendo idealmente los cinco continentes bajo el paraguas de las expresiones más recientes de la fotografía italiana. Las primeras etapas se inaugurarán con motivo de la Giornata del Contemporaneo 2021, el evento promovido por la AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (Asociación de Museos de Arte Contemporáneo Italianos), que desde hace diecisiete años cuenta con la participación de museos, fundaciones, instituciones públicas y privadas, galerías, estudios y espacios de artistas, y que también este año contará con la colaboración de la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. Eyes on T omorrow, en la que participan 39 jóvenes artistas encargados de representar a Italia en el mundo, potencia y amplía en la escena internacional la experiencia de Giovane Fotografi a Italiana, una convocatoria abierta y gratuita promovida por el Ayuntamiento de Reggio Emilia. En su 9ª edición, Giovane Fotografi a Italiana se ha convertido en un punto de referencia en el panorama artístico nacional para el descubrimiento y la promoción de los talentos emergentes de la fotografía italiana, con especial atención a la investigación caracterizada por un enfoque experimental. La selección de artistas que participan en Eyes on Tomorrow procede de ediciones anteriores de Giovane Fotografi a Italiana y combina la alta calidad artística con la variedad de la investigación en curso en la fotografía italiana. La propuesta curatorial se articula en catorce exposiciones, cada una de las cuales gira en torno a un tema y reúne las obras de tres artistas: Herencia, Identidad, Poder, Raíces, Historias, Nomadismo, Secretos, Juventud, Sueños, Iluminaciones, Horizontes, Quotidianidad, Correspondencias, Perspectivas. Gracias a la contribución y el apoyo de los Institutos Culturales Italianos, las exposiciones se encuentran en once ciudades: Addis Abeba, Argel, Barcelona, Ciudad de México, Dublín, La Valeta, Melbourne, Múnich, Montevideo, Moscú y Nueva Delhi. Por último, el proyecto se caracteriza por una innovadora muestra expositiva, basada en el uso de estructuras modulares de madera que cada artista ha podido personalizar, dando lugar a una original instalación fotográfi ca. POTERE Paolo Ciregia, Massimiliano Gatti, Zoe Paterniani I modi in cui il potere costruisce e diffonde la rappresentazione di sé e della propria presenza hanno a che fare con il confi ne tra visibile e invisibile. Affascinati dalla complessità di questo tema in relazione ai contesti storici e all’immagine fotografi ca, Paolo Ciregia, Massimiliano Gatti e Zoe Paterniani presentano tipologie molto diverse di iconografi e. I loro punti di vista sono differenti ma tutti utilizzano le possibilità di analisi offerte dallo sguardo chirurgico dell’obiettivo. PODER Paolo Ciregia, Massimiliano Gatti, Zoe Paterniani Las formas en que el poder construye y difunde la representación de sí mismo y de su presencia tienen que ver con la frontera entre lo visible y lo invisible. Fascinados por la complejidad de este tema en relación con los contextos históricos y la imagen fotográfi ca, Paolo Ciregia, Massimmiliano Gatti y Zoe Paterniani presentan tipos de iconografía muy diferentes. Sus puntos de vista son diferentes, pero todos utilizan las posibilidades de análisis que ofrece la mirada quirúrgica del objetivo. 40 DITTATORI 40 Dittatori è il risultato di una serie di scansioni effettuate su statue e mezzi busti rafguranti alcuni tra i principali dittatori del XX e XXI secolo. Attraverso il ribaltamento di prospettiva, lo spettatore può scorgere solo la base della statua che, con le sue cavità e scanalature, gli si rivela da un punto di vista inaspettato. Questa visione, infatti, nella realtà si ottiene soltanto al momento dell’abbattimento della statua. Uno degli effetti immediati di questo espediente è la depotenzializzazione dell’oggetto iconografico dato dalla perdita istantanea della funzione per cui il monumento stesso era stato pensato originariamente. 40 Dittatori (40 Dictadores), es el resultado de una serie de escaneos realizados sobre estatuas y semibustos que representan a algunos de los dictadores más importantes de los siglos XX y XXI. Al invertir la perspectiva, el espectador sólo puede ver la base de la estatua, que, con sus cavidades y ranuras, se le revela desde un punto de vista inesperado. En realidad, esta vista sólo se obtiene cuando se retira la estatua. Uno de los efectos inmediatos de este recurso es la despotenciación del objeto iconográfico debido a la pérdida instantánea de la función para la que el monumento estaba originalmente destinado. PAOLO CIREGIA (Viareggio, IT, 1987) Fortemente influenzato da un’esperienza di un anno in prima persona nel conflitto russo-Ucraino, Ciregia esplora il lato oscuro della natura umana ricorrendo a diversi media come la fotografia, la scultura, l’installazione e la performance. Afdandosi ad un approccio tanto diagnostico quanto meticoloso, con una particolare sensibilità per le caratteristiche intrinseche dei materiali, rielabora e trasfigura il reale in un’esperienza introspettiva. Fuertemente influenciado por una experiencia de primera mano de un año en el conflicto ruso-ucraniano, Ciregia explora el lado oscuro de la naturaleza humana utilizando diferentes medios como la fotografía, la escultura, la instalación y la performance. A través de un enfoque tan diagnóstico como meticuloso, con una especial sensibilidad hacia las características intrínsecas de los materiales, reelabora y transfigura la realidad en una experiencia introspectiva. LE NUVOLE “Ho abbinato fotografie di Palmira, il sito archeologico siriano che è stato danneggiato dall’ISIS, a frame di video di propaganda in cui se ne documenta la distruzione. Da un lato ci sono immagini di fotografia archeologica, dall’altro immagini che sembrano volutamente delle nuvole, ma in realtà sono colonne di fumo che si alzano dopo l’esplosione”. “Combiné fotografías de Palmira, el yacimiento arqueológico sirio que ha sido dañado por el ISIS, con fotogramas de vídeos de propaganda que documentan su destrucción. Por un lado hay imágenes de fotografía arqueológica, por otro lado imágenes que deliberadamente parecen nubes, pero que en realidad son columnas de humo que se elevan tras la explosión.” MASSIMILIANO GATTI (Pavia, IT, 1981) Con un approccio documentaristico, ma lontano dal reportage, porta avanti la sua ricerca artistica sul territorio medio orientale. La sua ricerca spazia dall’esplorazione del passato fino all’osservazione della poliedrica realtà contemporanea suggerendo la propria riflessione personale. Con un enfoque documental, pero lejos del reportaje, su investigación va desde la exploración del pasado hasta la observación de la polifacética realidad contemporánea, sugiriendo su propia reflexión personal. JORDAN GENERAL ELECTIONS Jordan General Elections raccoglie una serie di immagini realizzate durante le elezioni parlamentari in Giordania nel 2016. Le stanze spettrali del vecchio palazzo del parlamento, sulle cui pareti trovano spazio le immagini istituzionali della memoria storica, sono contrapposte ad una singola immagine della campagna elettorale. Jordan General Elections recoge una serie de imágenes realizadas durante las elecciones parlamentarias en Jordania en 2016. En las paredes de las habitaciones espectrales del viejo palacio del parlamento, encuentran espacio las imágenes institucionales de la memoria histórica, contrapuestas a una sola imagen de la campaña electoral. ZOE PATERNIANI (Pesaro, IT, 1991) Dopo la laurea magistrale in Arti visive presso l’Università di Bologna, consegue nel 2017 il Master di alta formazione per l’immagine contemporanea presso Fondazione Fotografia Modena. Attualmente collabora come editor con diverse case editrici italiane e con Motto, il principale distributore indipendente di libri d’arte e cataloghi in Europa. Tras licenciarse en Artes Visuales por la Universidad de Bolonia, en 2017 realizó un Máster de Formación Avanzada en Imagen Contemporánea en la Fondazione Fotografia Modena. Actualmente colabora como editor con diferentes casas editoriales italianas y con Motto, el principal distribuidor independiente de libros de arte y catálogos de Europa. CORRESPONDENCE Correspondence nasce dal dialogo intrattenuto a distanza dall’artista con un gruppo di donne di età e origini diverse che frequentano il Presidio Caritas di Pachino. Questo scambio di parole e immagini compone una narrazione per frammenti della quotidianità delle migranti raccontata così come loro scelgono di rappresentarla; un diario in soggettiva, un archivio di scorci di una realtà spesso ancor più invisibile perché narrata dal punto di vista delle donne. Correspondence se creó por invitación del Festival Ragusa Foto, como resultado del diálogo a distancia de Martina della Valle con un grupo de mujeres de diferentes edades y orígenes que asisten al Presidio Caritas de Pachino. Este intercambio de palabras e imágenes compone una narración en fragmentos de la vida cotidiana de las migrantes, contándola como ellas deciden representarla; un diario subjetivo, un archivo de visiones de una realidad que a menudo es aún más invisible porque se narra desde el punto de vista de las mujeres. MARTINA DELLA VALLE (Firenze, IT, 1981) La sua ricerca muove dalle basi della tecnica fotografica e si sviluppa attraverso vari media assumendo forme diverse a seconda dei luoghi o delle storie attorno a cui si sviluppa; dalla stampa fotografica b/n all’installazione site-specific, dal video al disegno. Su investigación parte de los fundamentos de la técnica fotográfica y se desarrolla a través de diversos medios que adoptan diferentes formas en función de los lugares o las historias en torno a las que se desarrolla; desde impresiones fotográficas en b/n hasta instalaciones específicas para el lugar, desde el vídeo hasta el dibujo. THE BALLAD OF SILENT SEEDS Thomas Sankarà, presidente del Burkina Faso e amatissima icona della rivoluzione assassinato brutalmente nel 1987, era un grande sostenitore della parità di genere e considerava la donna come figura necessaria e trainante nella lotta per la giustizia sociale e l’emancipazione del paese. Le donne burkinabè sono state infatti tra le prime forze sociali a ribellarsi contro il presidente Blaise Compaorè nel 2014, nella famosa sollevazione popolare che pose fine ai suoi 27 anni di dittatura. Thomas Sankarà, presidente de Burkina Faso y querido icono de la revolución que fue brutalmente asesinado en 1987, fue un gran defensor de la igualdad de género y consideraba a las mujeres como una figura necesaria e impulsora de la lucha por la justicia social y la emancipación en el país. De hecho, las mujeres burkinesas fueron una de las primeras fuerzas sociales que se rebelaron contra el presidente Blaise Compaorè en 2014, en el famoso levantamiento popular que acabó con sus 27 años de dictadura. FEDERICA LANDI (Rimini, IT, 1986) Federica Landi è un’artista che lavora principalmente con il mezzo fotografico. Docente e fondatrice di Riu, spazio indipendente dedicato alla ricerca visiva, dal 2017 insegna Fotografia concettuale e documentaria presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Federica Landi es una artista que trabaja principalmente con la fotografía. Es profesora y fundadora de Riu, un espacio independiente dedicado a la investigación visual y desde 2017 es profesora de Fotografía Conceptual y Documental en la Academia de Bellas Artes de Roma. RITUALIA – FERITE/FERITOIE Il lavoro di Marco Maria Zanin, in costante dialogo con l’antropologia, è orientato a una rilettura e risemantizzazione del rapporto con la terra e con le tradizioni popolari. In particolare, l’artista si interessa a de-costruire le categorie alla base dell’idea di museo etnografico, rendendolo un museo aperto e in costante divenire. El trabajo de Marco Maria Zanin, que se desarrolla a través del uso de la fotografía en diálogo con la antropología, se orienta hacia una reinterpretación y redefinición de la relación con la tierra y con las tradiciones populares. Uno de los contextos de investigación más frecuentes del artista es el museo etnográfico, cuyas categorías básicas trata de deconstruir a través del arte, orientándolo hacia la idea de un museo abierto en constante evolución. MARCO MARIA ZANIN (Padova, IT 1983) Marco Maria Zanin, artista e ricercatore, vive e lavora tra Padova e Lisbona, dove è attualmente dottorando in Antropologia presso ISCTE/NOVA. Nel 2015 è il fondatore di Humus Interdisciplinary, piattaforma internazionale che organizza residenze artistiche al fine di attivare patrimoni culturali nelle zone rurali tra l’Italia e il Portogallo. Marco Maria Zanin, artista e investigador, vive y trabaja entre Padua y Lisboa, donde actualmente es estudiante de doctorado en Antropología en el ISCTE/NOVA. En 2015 es el fundador de Humus Interdisciplinary, una plataforma internacional que organiza residencias artísticas para activar patrimonios culturales en zonas rurales entre Italia y Portugal. CITTÀ DEL MESSICO | CIUDAD DE MÉXICO Istituto Italiano di Cultura Francisco Sosa 77, Col. Villa Coyoacán Ciudad de México, Del. Coyoacán, C.P. 04000 Tel: (0052-55) 5554-0044 E-mail: [email protected] Da lunedì a venerdì 10 - 18 Lunes a viernes 10 am - 6 pm italiana.esteri.it gfi.comune.re.it UNSEEN AMSTERDAM![]() We look forward to your visit at UNSEEN AMSTERDAM 2021! *** 'EMERGING ITALIAN PHOTOGRAPHY' featuring a dialogue between: SILVIA BIGI / MASSIMILIANO GATTI / GIULIA PARLATO / JACOPO VALENTINI Opening timesThursday, 16 September (by invitation only) Friday, 17 September 11.00 – 21.00 Saturday, 18 September 11.00 – 19.00 Sunday, 19 September 11.00 – 19.00 BOOTH 12 | MAIN SECTION For Further informations contact us at [email protected] __ Westergas Klönneplein 1014 DD Amsterdam The Netherlands |
AutoreMassimiliano Gatti Archivi
February 2025
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