Aleph | studio la città, verona

Opening sabato 21 marzo, ore: 11:30
Sabato 21 marzo 2020 alle ore 11:30, Studio la Città dedica una personale alle recenti opere di Massimiliano Gatti, fotografo che da anni si muove tra l’Italia e il Medio Oriente al seguito di importanti missioni archeologiche. Il suo lavoro, lontano dal mero reportage documentaristico, unisce ai luoghi, monumenti e oggetti dal sapore antico e ancestrale, una riflessione assolutamente personale sulla storia contemporanea di quei territori.
Non a caso, il titolo della mostra, Aleph, è la traslitterazione della prima lettera dell’alfabeto fenicio ( ), nonché di quello ebraico, termine inoltre già utilizzato dallo scrittore argentino Jorge Luis Borges, nella sua omonima raccolta di racconti, per indicare «il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli».
Come spiega Maud Greppi, autrice del testo che accompagna la mostra, nell’alfabeto ebraico [...] le lettere venivano impiegate anche come numeri, e ad Aleph corrispondeva il numero uno, ricoprendo così l’accezione simbolica di inizio, sorgente, luogo da cui si dipanano tutti i luoghi. Dal signficato di questa parola viene così a definirsi l’incipit di un percorso espositivo improntato sull’esperienza maturata da Massimiliano Gatti in Medio Oriente, coniugando a una ricerca approfondita di stampo documentaristico, un racconto intimo volto a tramandare una memoria nel tempo. In questo senso Aleph può essere inteso come punto di inizio, l’avvio di un percorso in costante trasformazione verso futuro ignoto, proprio come quello di queste terre, culla della nostra civiltà.
Sono proposte in mostra fotografie tratte da quattro differenti serie. In Super cie (2014), realizzata in occasione della missione archeologica organizzata dall’Università di Udine in Iraq, nei pressi dell’antica città di Ninive, Aleppo è una foglia d’Alloro, incentrata sullo scorrere inesorabile del tempo e sulle sue conseguenze, Le Nuvole, gruppo di lavori dove Gatti accosta immagini del sito archeologico di Palmira, a coltri di nubi che ne documentano la devastazione per mano dell’ISIS e La Collezione, serie inedita esposta per la prima volta in galleria: una narrazione fortemente simbolica di una Siria che ormai non c’è più ma che rivive nella raccolta personale di francobolli dell’autore.
Massimiliano Gatti si laurea in Farmacia e si diploma in Fotografia al Cfp R. Bauer di Milano, da diverso tempo porta avanti la sua ricerca artistica sul territorio medio orientale. Fotografo al seguito di missioni archeologiche in Medio Oriente (dal 2008 al 2011 a Qatna, Siria e dal 2012 nel progetto PARTeN nel Kurdistan iracheno) ha modo di vivere e approfondire la conoscenza di quelle terre ricche di Storia e di storie. Ha
partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Dal 2013 fa parte come fotografo di scavo del Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive (PARTeN), una ricerca interdisciplinare condotta dall’Università di Udine nel Kurdistan iracheno. Vive e lavora tra l’Italia e il Medio Oriente.
Periodo espositivo:
21 marzo > 16 maggio 2020 Opening: sabato 21 marzo, ore 11:30
Sede:
Studio la Città, Lungadige Galtarossa 21, 37133 Verona
Orari:
lunedì ore 14-18, martedì-venerdì ore 9-13 e 14-18,
sabato ore 9-13 (pomeriggio su appuntamento)
Per ulteriori informazioni e immagini, scrivere a:
Marta Fraccarolo - Ufficio Stampa, Studio la Città | +39 045597549 | [email protected]

cs_aleph-gatti.pdf |