Massimiliano Gatti
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Massimiliano Gatti

Le nuvole @ unseen platform

11/7/2019

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Can you briefly introduce the project?
Le nuvole, (which is the Italian translation for ‘clouds’) is a photographic project focusing on the relationship between historical memory and the spread of information on social media. I took images of the ancient city of Palmyra and some ISIS propaganda video frames which document the destruction of several monuments during their attack in 2015. The ancient structures of Palmyra are paired with images of what seem to be simple clouds - but actually they represent smoke-columns that rise after the explosion of archaeological sites.
 
Le nuvole draws inspiration from a comedy of the same name by Aristophanes, in which the Clouds are ethereal and impalpable divinities that the Greek playwright associates with the lightness of metaphysical thoughts, hovering in the realm of possibilities. With the same attitude, I have matched pictures of imposing architectural structures to the lightness of the clouds of dust. With our devices we can access, at any time and in any location, videos that ISIS publish on YouTube. These are my Nuvole, a form of dangerous, violent and nihilistic thought, but also, an easy way to access ideas that deny the history, memory, the past, and the roots of our culture all over.
 
Palmyra was popular in the news when ISIS destroyed the city’s most important monuments, but it wasn’t long before interest subsided; and none of the newspapers reported on it in the aftermath. My work reflects on that fact and, more precisely, on the loss of symbols of our entire culture and our perception of it.
 
Le nuvole speaks to the potential risks brought about by the way we access and consume film and images today. As an image-maker yourself, can artistic responses can help to challenge dominant or dangerous narratives?
 
Image is a powerful weapon. We should be able to decode all images and informations we face every day. The great risk we live with now is connected with the great power of spreading information on social media. We're used to believing what we read and what we see, and we don't always ask where information comes from. We can’t personally check the veracity of every news item, and that's why in some hands fake news can become a dangerous medium which can influence the perspective of masses. ISIS knows this alchemy deeply, and have used it to call foreign fighters from all over the world, and it worked! An artistic glimpse is a critical perspective on all these mechanics and it should help us to reflect on what's happening around us; that's why in Le nuvole I used image frames from propaganda videos published by ISIS on YouTube.
 
Your works have been exhibited in European and American galleries. Did you have a Western audience in mind when you created this project?
 
When I start a project I never think of an audience. I try to follow research that interests me, then the audience, if it comes, comes later. Edward Said wrote an important essay about the perception Western culture has on the East, which he called “Orientalism” – a kind of paternalistic attitude, based on a judgment of superiority. This point of view affects my work more than the audience. Above all, when I work in the Middle East, I always try to have the greatest respect possible on issues that I have to face.

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Levante @ podbielski contemporary | fotofestival milano

5/5/2019

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artribune | Mappa dei nuovi spazi culturali e gallerie d’arte aperte di recente a Milano

8/4/2019

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By Giulia Ronchi
Una mini-guida per non perdersi le novità più fresche del panorama culturale milanese durante l’intensa Art Week
Parte l’Art Week milanese: in questa caldissima primavera lombarda, trova posto la settimana più attesa da tutti i curiosi e gli amanti dell’arte. Come contorno al miart, che si svolgerà quest’anno dal 5 al 7 aprile, il sistema dell’arte meneghino si infittisce sfoderando una vasta offerta culturale, anticipando addirittura l’opening della fiera di due o tre giorni. Ma, oltre a musei e istituzioni di vecchia data, la “città che non dorme mai” annovera anche delle new entry nel suo tessuto urbano e culturale. C’è un hub culturale che è ICA, l’Istituto Contemporaneo per le Arti, le gallerie appena aperte, come Galera San Soda e Galleria A’nica, quelle che inaugureranno a breve, come Scaramouche Loves Aline, e anche la nuova sede della Galleria Massimo De Carlo. Ecco qui una lista aggiornata, per non farsi sfuggire le novità più fresche del panorama contemporaneo.


Ha da poco inaugurato in città un nuovo spazio legato alla fotografia. Ma qui non si tratta né di ritratto né di still life: Podbielski Contemporary si occupa di autori che vivono a stretto contatto con situazioni geopolitiche difficili, analizzandone visivamente tutti gli aspetti. Il suo fondatore, Pierre André Podbielski, dopo anni passati nell’omonima sede berlinese, ha deciso di trasferirsi in quella da lui definita la “città più affascinante d’Europa”, come ci racconta in una doppia intervista qui. Levante, a cura di Maud Greppi e in mostra fino al 17 maggio, racconta il viaggio dell’artista Massimiliano Gatti in Siria e nel Kurdistan iracheno: i suoi scatti, realizzati in zone duramente colpite dalla guerra, immortalano le rovine e la decadenza subita dal patrimonio storico artistico di questi luoghi: un tentativo di fissarne la memoria per sempre, nel momento in cui si prende coscienza della loro precarietà.
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Massimiliano Gatti, Levante
A cura di Maud Greppi
Dal 29 marzo al 17 maggio 2019
PODBIELSKI CONTEMPORARY
Via Vincenzo Monti 12 20123 Milano
Dal martedì al sabato dalle 14 alle 19
+39 338 238 17 20
[email protected]
www.podbielskicontemporary.com


-Giulia Ronchi

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exibart | THAT’S STORIES    Nuvole di guerra da Podbielski, a Milano

8/4/2019

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Le fotografie di Massimiliano Gatti (Pavia, 1981) si contraddistinguono per un’estetica rarefatta, quasi sospesa. La mostra Levante, presentata negli spazi di Podbielski Contemporary dal 28 Marzo al 17 Maggio 2019 a cura di Maud Greppi, trasporta il pubblico in paesi lontani, tra le rovine di Palmira e altri siti archeologici tra Siria e Iraq. 
La serie In Superficie (2014) prende avvio dall’esperienza di Gatti come reporter all’interno di una missione archeologica dell’Università di Udine nel nord dell’Iraq, in particolare nella regione di Ninive, culla dell’impero neo-assiro. Le fotografie a colori di medio formato rappresentano resti di materiale archeologico e bellico, rinvenuti sulla superficie del terreno, a testimonianza di come le diverse epoche e gli eventi che hanno caratterizzato questa area del mondo siano visibili, appunto, appena sotto la superficie. Gli oggetti vengono presentati come se stessero galleggiando nella luce - naturale e zenitale - estrapolandoli dal contesto e indirizzando l’occhio ad una pura percezione formale e cromatica. 
Rovine (2008 / in progress) è una serie di fotografie che hanno come soggetto il sito archeologico di Palmira, antica città siriana tristemente nota per gli attacchi da parte dell’IS. Massimiliano Gatti ha fotografato quest’ultima prima del conflitto bellico, restituendo un’immagine del sito sospesa nel tempo. Le fotografie si caratterizzano per la luce uniforme e per la mancanza di presenza umana, risorgendo così in tutta la loro bellezza classica. modificare.
​La distruzione dei siti archeologici è al centro del terzo lavoro presentato in mostra, Le Nuvole (2018), che accosta scatti in bianco e nero delle rovine della città di Palmira a frame di filmati di propaganda ISIS nei quali nuvole di polvere si alzano da monumenti e siti archeologici distrutti dalla furia iconoclasta. In una contrapposizione tra la matericità delle rovine e la leggerezza di queste "nuvole di guerra”, Gatti spinge il pubblico a soffermarsi sul valore politico dell’immagine, quanto sulla diffusione delle immagini in epoca contemporanea. Il tema della memoria è il fil rouge di questa mostra, grazie anche alla presenza di due stampe settecentesche edite dalla bottega di Augusta di Georg Balthasar Probst raffiguranti vedute sulla città di Palmira. 
Limes (2011) è un esercizio sul guardare. In questa serie le rovine vengono incorniciate da i resti di finestre, proponendo così un rimando ideologico tra immagine, cornice e spettatore, creando, appunto, un limes - una soglia - tra dentro e fuori. 
In Terra Promessa (2012) oggetti personali appartenenti al fotografo si mescolano a cartine geografiche dove i confini e le mappe sono un’interpretazione soggettiva del territorio, creando così un dialogo tra ricordi personali e percezione dell’ambiente.
Le fotografie presentate da Massimiliano Gatti si inseriscono in un contesto contemporaneo dove l’immagine è ricordo, propaganda ed esercizio estetico, affrontando il tema della memoria come preservazione del passato.  

Francesco Valli

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Artribune | Apre a Milano la galleria Podbielski Contemporary. Fotografia dalle zone più difficili del mondo

3/4/2019

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By Giulia Ronchi
In una doppia intervista, il gallerista e la curatrice ci raccontano la missione di questo nuovo spazio dedicato alla fotografia e della sua mostra di apertura.


Nasce la galleria Podbielski Contemporary, uno spazio di fotografia dall’identità ben delineata. Il suo fondatore, Pierre André Podbielski, a seguito di un periodo di sperimentazione nell’omonima sede a Berlino, decide di trasferirsi a Milano lanciandosi in una nuova avventura in quella che lui stesso definisce la città più affascinante d’Europa. Ad ispirare la sua ricerca è una frase di Alfredo Jaar, tratta da Conversations in Chile, che dice “sembrerà banale, ma credo che di fronte a tutti i fallimenti, il mondo dell’arte e della cultura sia l’unico che possa far qualcosa”. A confermarlo sono gli artisti da lui promossi, che nella loro pratica mantengono un costante occhio analitico sulla situazione geopolitica delle zone del pianeta più tormentate. La galleria inaugura a Milano con Levante, una mostra di Massimiliano Gatti (Pavia, 1981) che raccoglie, attraverso scatti dolorosi e poetici, la devastazione della guerra e il tentativo di recuperare la memoria di queste culture partendo dal patrimonio storico artistico. Ce ne parlano il gallerista Pierre André Podbielski e la curatrice Maud Greppi in una doppia intervista.

Qual è il percorso o il desiderio che ti ha portato ad aprire questa galleria?
Pierre André Podbielski: Essendo stato per dieci anni socio e co-direttore della Galleria Rubin di Milano con mostre di pittura e scultura prevalentemente astratta, ho sentito il bisogno di rimettermi in gioco in un ambito nuovo nella città più affascinante d’Europa. Già nella sede berlinese di Podbielski Contemporary ho ricevuto gli stimoli per consolidare la mia ricerca, scoprire nuovi talenti e confrontarmi con tematiche che mi stavano a cuore: fotografia politica e geo-politica riguardante in particolare il Medio Oriente, Israele, e la Germania.

Qual è il focus della galleria?
PAP: Il focus primordiale del nostro programma è di rappresentare artisti che analizzano e documentano tematiche politiche e geopolitiche da un punto di vista artistico: dai Balcani, all’Iran, Israele, più recentemente l’India, la Libia e la Siria ed infine anche l’Italia.

Quale sarà il criterio di scelta dei nuovi artisti?
PAP: Il criterio di scelta rimane sempre e solo uno: la qualità e la serietà consolidata dell’artista, il suo curriculum, ma non sempre, e infine l’originalità e l’attualità della sua ricerca.

Qual è stata l’esperienza di Massimiliano Gatti in Medioriente?
Maud Greppi: Massimiliano Gatti ha portato avanti le sue esperienze in Medio Oriente partecipando a numerose spedizioni archeologiche. Dal 2008 fino al 2011 il suo lavoro si è concentrato a Qatna, in Siria, mentre dal 2012 grazie al progetto PARTeN dell’università di Udine, ha esplorato il Kurdistan iracheno. Ha conosciuto tutti questi territori intrisi di storia.

E cosa ne è risultato?
MG: Con un approccio documentaristico, ma allo stesso tempo intimo, Gatti ha condotto un diario di viaggio, un registro di memorie che ha fatto rivivere nei suoi scatti secondo una personale lettura.

Qual è la funzione della sua fotografia, al di là dell’intento documentaristico?
MG: Natura e cultura sono in grado di spostare gli equilibri della storia, e in un momento di così grande transizione come questo, nella contemplazione delle rovine ci poniamo degli interrogativi sulla memoria e sulla permanenza delle cose. La fotografia diventa strumento della memoria, facendosi carico di fissare un fascino effimero, lasciandolo incorrotto nel tempo, restituendone l’incanto. Un antidoto contro la furia distruttiva degli estremismi.

E come pensi che gli scatti dell’artista da voi presentato si inseriscano in questi intenti?
MG: Penso che gli scatti di Massimiliano Gatti invitino a traghettare verso un viaggio culturale, volto alla (ri)scoperta dei luoghi sopra citati e alla maggiore consapevolezza del valore intrinseco dell’intero patrimonio culturale, che affonda le radici nelle diverse culle della nostra civiltà, invitandoci a soffermarci un attimo e a contemplarne una silenziosa caducità.

Giulia Ronchi

Massimiliano Gatti, Levante
A cura di Maud Greppi
Fino al 17 maggio 2019
PODBIELSKI CONTEMPORARY
Via Vincenzo Monti 12 20123 Milano
Dal martedì al sabato dalle 14 alle 19
+39 338 238 17 20
[email protected]
www.podbielskicontemporary.com

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ESPOARTE | FOTO COME ULTIMO ATTO DEL PENSIERO

19/3/2019

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​ESPOARTE DIGITAL – SPECIALE FOTOGRAFIA

intervista di Matteo Galbiati
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espoarte | foto come ultimo atto del pensiero

19/3/2019

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ESPOARTE DIGITAL – SPECIALE FOTOGRAFIA

intervista di Matteo Galbiati
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Le nuvole featured on Der grief, guest room curated by monica allende

29/10/2018

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aleppo è una foglia d'alloro FEATURED IN LEZIONI DI FOTOGRAFIA DI OLIVIERO TOSCANI

1/10/2018

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ALEPPO È UNA FOGLIA D'ALLORO FEATURED IN LEZIONI DI FOTOGRAFIA DI OLIVIERO TOSCANI

Aleppo è una foglia d'alloro è stato inserito nel volume di Lezioni di Fotografia di Oliviero Toscani, uscito per RCS, con il Corriere della Sera, a cura del CFP Riccardo Bauer di Milano.
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I premio artifact prize 2018

21/4/2018

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Si è svolta giovedì 19 Aprile 2018 al Castello di Levizzano (Modena) la premiazione dei vincitori della prima edizione di ARTIFACT PRIZE, contestualmente alla opening della mostra dei finalisti, selezionati dalla giuria di settore del premio.

Il
terzo premio, premio acquisto da parte di 10Lire Edizioni Musicali, è stato assegnato ex-aequo a Valentina d’Accardi con l’installazione video Inconscio Idraulico (2018) e a Claudia Sinigaglia con i disegni della serie Untitled (2017).

Il
secondo premio, la possibilità di realizzare una mostra personale a cura di Metronom durante il 2019, è stato assegnato a Daniele Marzorati, con l’installazione fotografica As the Crow Flies (2017).

Il primo premio, premio acquisto da parte di Francesco Pozzi & Soci, è stato assegnato a Massimiliano Gatti con l’installazione fotografica Aleppo è una foglia di alloro (2018).

La giuria che ha selezionato i progetti finalisti e i tre vincitori, è composta daFabrizia Carabelli (editor, INSIDE ART), Alessandro Carrer (critico d’arte, docente ISIA Urbino), Vittorio Iervese (Docente Università di Modena e Reggio Emilia), Andrea Losavio (Galleria d406), Marcella Manni (Associazione Culturale Metronom), Chiara Massimo (Rotary Club Castelvetro di Modena), Francesco Pozzi (Francesco Pozzi & Soci).

La mostra dei finalisti di ARTIFACT PRIZE, resterà allestita nelle sale del Castello di Levizzano (Modena) fino al 29 aprile 2018. Per i progetti finalisti verrà poi realizzato un catalogo con testi e apparato iconografico presentato nel mese di settembre 2018 a Modena durante festivalfilosofia.

Artifact, alla sua prima edizione, è un progetto dedicato all'arte contemporanea, promosso dall'Associazione Culturale Metronom in collaborazione con Francesco Pozzi & Soci e il Comune di Castelvetro di Modena, il patrocinio del Rotary Club Castelvetro di Modena e del Comune di Modena.

ARTIFACT PRIZE
Mostra dei finalisti, Castello di Levizzano (Modena)
Ingresso Libero / Orari: Sabato – Domenica, dalle 10.30 alle 18.30 
​
Info stampa:

Amaris Viale San Michele del Carso, 10
20144 – Milano Tel. +39 0289077394

Federico Amato / [email protected] – Alessandra Maggi / [email protected] Metronom – Via Carteria 10 – 41121 Modena (MO) / [email protected] - 059.239501

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