Hanno memoria le querce
Hanno memoria le querce, hanno memoria!
(Luciano Gherardi)
Hanno memoria le querce è un progetto artistico che si articola in una serie di fotografie e un video. Il titolo è mutuato da un verso di una poesia di Luciano Gherardi che suggerisce l'immagine delle querce come ultime portatrici della memoria degli eventi. Oggi, a una certa distanza temporale dalla fine della II Guerra Mondiale, sono ormai pochi i testimoni e i protagonisti della lotta per la liberazione nazionale: sono le querce che hanno visto e che conservano la memoria di quei momenti. Il perno della ricerca che ho condotto con l'artista e videomaker Massimo Leonardi, si concentra sull'idea della memoria che risiede, idealmente, nei luoghi che sono stato teatro degli scontri tra partigiani e le truppe dell'Asse, negli oggetti appartenuti alle brigate partigiane ed effettivamente nei ricordi di partigiani e testimoni ancora vivi.
Hanno memoria le querce è stato realizzato nelle zone dell'Appenino Emiliano intorno a Sette Sorelle, nei pressi di Castell'Arquato, dove si è formata una tra le prime bande partigiane dopo l'8 settembre del '43, alla guida del Comandante lo Slavo. La banda si è formata spontaneamente e ha raccolto, nel tempo, tutti i ragazzi che o traditi dal regime o per ideali politici ed etici hanno disertato la leva e si sono rifugiati in montagna per combattere le truppe nazi fasciste.
La parte fotografica del progetto artistico si costituisce, a sua volta, di due serie. Una serie di immagini di paesaggio realizzate in bianco nero e infrarosso nei luoghi dove si muoveva la brigata dello Slavo. La mia idea è quella di utilizzare una tecnica di derivazione militare, di fatto usata nella fotografia aerea per scovare nella boscaglia i ribelli e le loro installazioni e perché, da un punto di vista estetico e concettuale, restituisce immagini molto bianche, molto sbiadite, come ricordi slavati che svaniscono poco alla volta nella memoria. In stretto dialogo con le immagini di paesaggio, ho realizzato un'ulteriore serie ritraendo oggetti appartenuti ai combattenti della Resistenza, dalle armi ai vestiti che facevano parte di una divisa improvvisata, gavette e strumenti che rivelano il lato più quotidiano dell'esperienza che hanno vissuto i giovani soldati che hanno combattuto per l'Italia e la sua Costituzione. Questi oggetti provengono dal Museo della Resistenza Piacentina che si occupa di raccogliere e conservare questi pezzi di memoria. Il gioco di contrasti tra le due serie di immagini, una molto chiara e opalescente e l'altra molto netta e nera, è molto intenso da un punto di vista visivo, questo effetto è esso stesso figura delle diverse interpretazioni che si sono accumulate negli anni sulla Resistenza e i suoi protagonisti.
Il video, realizzato da Massimo Leonardi, invece, raccoglie le testimonianze dirette delle ultime querce che ancora possono raccontare quei momenti. L'idea è di raccogliere dei veri e propri flussi di coscienza, per ottenere questo effetto, le interviste sono state lasciate molto libere, quasi senza porre domande, sono state raccolte testimonianze molto sincere che descrivono momenti sciolti, senza un rigore particolare, nell'ottica di ricreare e raccogliere brandelli di ricordi, nel tratteggio di piccoli quadretti di un tempo in cui la politica era ancora un ideale.
Per capire da dove veniamo e dove siano le origini e le radici della nostra Costituzione, come dice Calamandrei, siamo saliti in montagna.
The oaks have memory, have memory!
(Luciano Gherardi)
Hanno memoria le querce is an artistic project that consists of a series of photographs and a video. The title is borrowed from a line of a Luciano Gherardi’s poem who suggests the image of the oaks as bearers of the memory of past events. Today, at a certain distance in time from the end of World War II, there are still a few witnesses and protagonists of the struggle for italian national liberation: the oaks have seen and preserve the memory of those moments. The pivot of the research that I conducted with the artist and videomaker Massimo Leonardi, focuses on the idea of memory that resides, ideally, in the places that have been the scene of clashes between partisans and the Axis troops, in the objects belonging to the partisan brigades and actually in the memories of partisans and witnesses still alive.
Hanno memoria le querce has been realized in the Appenino Emiliano around Sette Sorelle, near Castell’Arquato, where one of the first partisan bands was formed after 8 September of '43, at the helm of the Commander Slavo. The band was formed spontaneously and has collected over time, all the guys or betrayed by the regime or political ideals and ethics have deserted the lever and took refuge in the mountains to fight the Nazi fascist troops.
The part of the photographic art project is constituted, in turn, of two series. A series of images of the landscape made of black and white infrared in the places where the Slavo’s brigade fought. My idea is to use a military technique, effectively used in aerial photography to flush out the rebels in the bush and their installations and because, from an aesthetic and conceptual point of view the images are very white, very faded, as memories gradually faded. In close dialogue with the images of the landscape, I made a further series portraying objects belonging to the Resistance fighters, from weapons to clothing that were part of a makeshift uniform, mess kits and tools that reveal the side of an everyday experience that lived the young soldiers who fought for Italy and its Constitution. These objects come from the Museo della Resistenza Piacentina that deals with collecting and preserving these pieces of memory. The game of contrasts between the two series of images, one very opalescent and the other very clear and black, is very intensive from a visual point of view, this effect is itself the figure of the different interpretations that have accumulated over the years on the Resistance and its protagonists.
The video, produced by Massimo Leonardi, however, collects the direct testimony of the last oaks that still can tell those moments. The idea is to collect real streams of consciousness, to achieve this effect, the interviews were left very free, almost without questions, we collected testimonies describing very sincere moments, in order to recreate and gather scraps of memories of a time when politics was still an ideal.
To understand where we come from and where are the origins and roots of our Constitution, says Calamandrei, we climbed into the mountains.
(Luciano Gherardi)
Hanno memoria le querce è un progetto artistico che si articola in una serie di fotografie e un video. Il titolo è mutuato da un verso di una poesia di Luciano Gherardi che suggerisce l'immagine delle querce come ultime portatrici della memoria degli eventi. Oggi, a una certa distanza temporale dalla fine della II Guerra Mondiale, sono ormai pochi i testimoni e i protagonisti della lotta per la liberazione nazionale: sono le querce che hanno visto e che conservano la memoria di quei momenti. Il perno della ricerca che ho condotto con l'artista e videomaker Massimo Leonardi, si concentra sull'idea della memoria che risiede, idealmente, nei luoghi che sono stato teatro degli scontri tra partigiani e le truppe dell'Asse, negli oggetti appartenuti alle brigate partigiane ed effettivamente nei ricordi di partigiani e testimoni ancora vivi.
Hanno memoria le querce è stato realizzato nelle zone dell'Appenino Emiliano intorno a Sette Sorelle, nei pressi di Castell'Arquato, dove si è formata una tra le prime bande partigiane dopo l'8 settembre del '43, alla guida del Comandante lo Slavo. La banda si è formata spontaneamente e ha raccolto, nel tempo, tutti i ragazzi che o traditi dal regime o per ideali politici ed etici hanno disertato la leva e si sono rifugiati in montagna per combattere le truppe nazi fasciste.
La parte fotografica del progetto artistico si costituisce, a sua volta, di due serie. Una serie di immagini di paesaggio realizzate in bianco nero e infrarosso nei luoghi dove si muoveva la brigata dello Slavo. La mia idea è quella di utilizzare una tecnica di derivazione militare, di fatto usata nella fotografia aerea per scovare nella boscaglia i ribelli e le loro installazioni e perché, da un punto di vista estetico e concettuale, restituisce immagini molto bianche, molto sbiadite, come ricordi slavati che svaniscono poco alla volta nella memoria. In stretto dialogo con le immagini di paesaggio, ho realizzato un'ulteriore serie ritraendo oggetti appartenuti ai combattenti della Resistenza, dalle armi ai vestiti che facevano parte di una divisa improvvisata, gavette e strumenti che rivelano il lato più quotidiano dell'esperienza che hanno vissuto i giovani soldati che hanno combattuto per l'Italia e la sua Costituzione. Questi oggetti provengono dal Museo della Resistenza Piacentina che si occupa di raccogliere e conservare questi pezzi di memoria. Il gioco di contrasti tra le due serie di immagini, una molto chiara e opalescente e l'altra molto netta e nera, è molto intenso da un punto di vista visivo, questo effetto è esso stesso figura delle diverse interpretazioni che si sono accumulate negli anni sulla Resistenza e i suoi protagonisti.
Il video, realizzato da Massimo Leonardi, invece, raccoglie le testimonianze dirette delle ultime querce che ancora possono raccontare quei momenti. L'idea è di raccogliere dei veri e propri flussi di coscienza, per ottenere questo effetto, le interviste sono state lasciate molto libere, quasi senza porre domande, sono state raccolte testimonianze molto sincere che descrivono momenti sciolti, senza un rigore particolare, nell'ottica di ricreare e raccogliere brandelli di ricordi, nel tratteggio di piccoli quadretti di un tempo in cui la politica era ancora un ideale.
Per capire da dove veniamo e dove siano le origini e le radici della nostra Costituzione, come dice Calamandrei, siamo saliti in montagna.
The oaks have memory, have memory!
(Luciano Gherardi)
Hanno memoria le querce is an artistic project that consists of a series of photographs and a video. The title is borrowed from a line of a Luciano Gherardi’s poem who suggests the image of the oaks as bearers of the memory of past events. Today, at a certain distance in time from the end of World War II, there are still a few witnesses and protagonists of the struggle for italian national liberation: the oaks have seen and preserve the memory of those moments. The pivot of the research that I conducted with the artist and videomaker Massimo Leonardi, focuses on the idea of memory that resides, ideally, in the places that have been the scene of clashes between partisans and the Axis troops, in the objects belonging to the partisan brigades and actually in the memories of partisans and witnesses still alive.
Hanno memoria le querce has been realized in the Appenino Emiliano around Sette Sorelle, near Castell’Arquato, where one of the first partisan bands was formed after 8 September of '43, at the helm of the Commander Slavo. The band was formed spontaneously and has collected over time, all the guys or betrayed by the regime or political ideals and ethics have deserted the lever and took refuge in the mountains to fight the Nazi fascist troops.
The part of the photographic art project is constituted, in turn, of two series. A series of images of the landscape made of black and white infrared in the places where the Slavo’s brigade fought. My idea is to use a military technique, effectively used in aerial photography to flush out the rebels in the bush and their installations and because, from an aesthetic and conceptual point of view the images are very white, very faded, as memories gradually faded. In close dialogue with the images of the landscape, I made a further series portraying objects belonging to the Resistance fighters, from weapons to clothing that were part of a makeshift uniform, mess kits and tools that reveal the side of an everyday experience that lived the young soldiers who fought for Italy and its Constitution. These objects come from the Museo della Resistenza Piacentina that deals with collecting and preserving these pieces of memory. The game of contrasts between the two series of images, one very opalescent and the other very clear and black, is very intensive from a visual point of view, this effect is itself the figure of the different interpretations that have accumulated over the years on the Resistance and its protagonists.
The video, produced by Massimo Leonardi, however, collects the direct testimony of the last oaks that still can tell those moments. The idea is to collect real streams of consciousness, to achieve this effect, the interviews were left very free, almost without questions, we collected testimonies describing very sincere moments, in order to recreate and gather scraps of memories of a time when politics was still an ideal.
To understand where we come from and where are the origins and roots of our Constitution, says Calamandrei, we climbed into the mountains.
Progetto realizzato grazie al generoso supporto del Museo della Resistenza Piacentina