A PUGNI CHIUSI
A pugni chiusi è un progetto che nasce da un laboratorio artistico realizzato presso il CD Giambellino e ha coinvolto una decina di ragazzi in un esperimento di lavoro condiviso sulla fotografia, boxe e teatro, in collaborazione con Rita Pelusio e Domenico Ferrari. Il risultato è stata un'indagine profonda e intima sulla realtà che i ragazzi vivono quotidianamente: le loro lotte personali, i loro obiettivi, gli ostacoli e le paure legate alla loro giovane età, l’adolescenza. Abbiamo usato la boxe come metafora della sfida che vivono come giovani adolescenti in una città sfaccettata e in radicale cambiamento come Milano. In particolare, il Giambellino, il quartiere dove vivono, di per sé, ha una storia travagliata, nasce come zona operaia della periferia milanese, ha visto flussi di immigrazione dapprima dal sud Italia, ora da tutto il mondo. È un quartiere di lotte politiche, di emarginazione, di droga, rappresenta la Milano più autenticamente popolare sin dagli anni del miracolo. Oggi vive la grande contraddizione delle periferie: la trasformazione di Milano, la riqualificazione territoriale e l'innalzamento dei prezzi che potrebbe portare a un collasso sociale. Questo lavoro racconta i giovani ragazzi del Giambellino, in un momento di transizione e di svolta. Il progetto riflette su tutte queste tematiche, viste attraverso la prospettiva di questi ragazzi, una visione da "dentro" che meglio racconta quello che succede veramente in un tessuto urbano e sociale difficile: episodi di razzismo, di violenza, difficoltà quotidiane ed emarginazione, ma sempre con tanta voglia di riscatto e di "Fare bene".
A pugni chiusi è un progetto che nasce da un laboratorio artistico realizzato presso il CD Giambellino e ha coinvolto una decina di ragazzi in un esperimento di lavoro condiviso sulla fotografia, boxe e teatro, in collaborazione con Rita Pelusio e Domenico Ferrari. Il risultato è stata un'indagine profonda e intima sulla realtà che i ragazzi vivono quotidianamente: le loro lotte personali, i loro obiettivi, gli ostacoli e le paure legate alla loro giovane età, l’adolescenza. Abbiamo usato la boxe come metafora della sfida che vivono come giovani adolescenti in una città sfaccettata e in radicale cambiamento come Milano. In particolare, il Giambellino, il quartiere dove vivono, di per sé, ha una storia travagliata, nasce come zona operaia della periferia milanese, ha visto flussi di immigrazione dapprima dal sud Italia, ora da tutto il mondo. È un quartiere di lotte politiche, di emarginazione, di droga, rappresenta la Milano più autenticamente popolare sin dagli anni del miracolo. Oggi vive la grande contraddizione delle periferie: la trasformazione di Milano, la riqualificazione territoriale e l'innalzamento dei prezzi che potrebbe portare a un collasso sociale. Questo lavoro racconta i giovani ragazzi del Giambellino, in un momento di transizione e di svolta. Il progetto riflette su tutte queste tematiche, viste attraverso la prospettiva di questi ragazzi, una visione da "dentro" che meglio racconta quello che succede veramente in un tessuto urbano e sociale difficile: episodi di razzismo, di violenza, difficoltà quotidiane ed emarginazione, ma sempre con tanta voglia di riscatto e di "Fare bene".
A pugni chiusi è un progetto che nasce da un laboratorio artistico realizzato presso il CD Giambellino e ha coinvolto una decina di ragazzi in un esperimento di lavoro condiviso sulla fotografia, boxe e teatro, in collaborazione con Rita Pelusio e Domenico Ferrari. Il risultato è stata un'indagine profonda e intima sulla realtà che i ragazzi vivono quotidianamente: le loro lotte personali, i loro obiettivi, gli ostacoli e le paure legate alla loro giovane età, l’adolescenza. Abbiamo usato la boxe come metafora della sfida che vivono come giovani adolescenti in una città sfaccettata e in radicale cambiamento come Milano. In particolare, il Giambellino, il quartiere dove vivono, di per sé, ha una storia travagliata, nasce come zona operaia della periferia milanese, ha visto flussi di immigrazione dapprima dal sud Italia, ora da tutto il mondo. È un quartiere di lotte politiche, di emarginazione, di droga, rappresenta la Milano più autenticamente popolare sin dagli anni del miracolo. Oggi vive la grande contraddizione delle periferie: la trasformazione di Milano, la riqualificazione territoriale e l'innalzamento dei prezzi che potrebbe portare a un collasso sociale. Questo lavoro racconta i giovani ragazzi del Giambellino, in un momento di transizione e di svolta. Il progetto riflette su tutte queste tematiche, viste attraverso la prospettiva di questi ragazzi, una visione da "dentro" che meglio racconta quello che succede veramente in un tessuto urbano e sociale difficile: episodi di razzismo, di violenza, difficoltà quotidiane ed emarginazione, ma sempre con tanta voglia di riscatto e di "Fare bene".